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Siamo stati invitati a partecipare alla conferenza che presentava TEK, il nuovo distretto dell’innovazione digitale, che si è tenuta al Cinema Modernissimo. Siamo scesi nel cuore pulsante di Bologna, in cui abbiamo avuto modo di toccare con mano gli ingranaggi che si sono messi in moto per rinnovare la città. Al centro – o meglio a margine della mappa – c’è la riqualificazione dell’area della zona fieristica di Bologna e non solo, la trasformazione di una grande area cittadina e tutto ciò che essa comporta.
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I nostri scribes, proiettati sul maxi-schermo del Modernissimo, hanno accompagnato le varie personalità riunite per parlare del masterplan urbanistico. Da dietro le quinte, abbiamo iniziato a mettere in connessione i pezzi. La zona fieristica verrà dotata di nuove strutture culturali, tra cui l’UNU, l’Università delle Nazioni Unite. Via Stalingrado sarà la dorsale green del nuovo Villaggio dell’Innovazione Digitale, accompagnato dalla riqualificazione del Parco Nord. L’imminente costruzione del tram, inoltre, andrà a connettere la città sui due punti, quello della Fiera e quella del confine dinamico di Borgo Panigale. L’amore per Bologna e il suo territorio è alla base dell’iniziativa: la città riprende il suo ruolo storico di terra di integrazione e internazionalizzazione.
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La riqualificazione dell’area vuole creare un nuovo distretto della conoscenza, dove pratiche green e pratiche umane si intersecano. Saperi e collaborazioni verranno messe a disposizione della comunità, in vista di un cambiamento di portata europea. Bologna non sarà più la Data Valley dell’Emilia, ma dell’Europa. Un simile cambiamento rende necessaria la stesura di un manifesto condiviso: abbiamo bucato lo schermo!
